E svegliarsi la mattina…tuturuturututtu!

luglio 29, 2010

Mood: whaaaaaaaaaat?
Watching and Listening to: The Strokes – Heart in a cage
E visto che ci siamo, qui, il remake girato e montato da mia sorella. VEDERE!
Watching: qualsiasi cosa mi possa dare ispirazione.
The Strokes – You only live once (con particolare attenzione al batterista)
Madonna – The Beast Within (senza redenzione)
Playing: con i “sì o no?”
Eating: yogurt con cereali
Drinking: caffè



In questi giorni sto lavorando ad un progetto di animazione per l’esame di settembre in Naba.
Non c’è niente di meglio che svegliarsi a prima mattina, fare una sana colazione e mettersi a disegnare in Illustrator per poi scoprire dopo ore che non hai combinato un bel niente rispetto al quantitativo di lavoro che devi sbrigare. Insomma. Nell’ordinario.

Questo è il primo di un numero spropositato di frames. Si tratta di un rotoscope,

*
Sì, avevo smontato la stanza.
Sì, l’inquadratura fa schifo, ma chissenefrega, mi serviva da base.

la cui modella è me medesima. Fa un po’ strano disegnarmi. A volte mi astraggo da me stessa, quella nel disegno diventa una persona altra, cui non posso riservare che estraneità. Altre volte, invece, mi sembra di scoprire nei frames video dettagli di me stessa che mai prima avevo notato. Allora mi dedico attenzione e delicatezza.

Una cara amica mi ha fatto notare che per la scelta dei colori, questa animazione ricorda molto Persepolis, film di animazione con uno sguardo leggero, ma non per questo superficiale, sulla condizione dell’Iran (si fustighi chi non l’abbia visto!).

Mi sembra una scalata agli onori eccessiva la mia. Semplicemente amo questo film, lo venero e riconosco che pensavo proprio a Persepolis quando ho deciso la gamma tonale.

Alla base della mia piccola animazione c’è un tema che definiscono mio, come dire?, il compare al braccetto! Quello di muro, declinato come incomunicabilità.
Incomunicabilità con se stessi in questo caso. Con la propria immagine speculare.
Effettivamente l’idea è frutto di una reinterpretazione di un mio vecchio concept fotografico.

A breve l’animazione conclusa (CI CONTO!).

E a proposito di fotografia…
Oggi pomeriggio devo andare a trovare la mia bimba di ottiche al centro assistenza.
Lei, la mia prima compagna di viaggio, sudata spicciolo su spicciolo. E di strada insieme ne abbiamo percorsa davvero tanta. Al punto che le mie mani ne hanno assunto la forma di impugnatura. Mi ha insegnato a porre sulla stessa linea stomaco, cuore e mente, occhio e mani, mi ha fornito una chiave di lettura del mondo, il mio. Insieme, di storie ne abbiamo raccontate.
Qualche settimana fa mi è caduta di mano. Mi ucciderei se penso che l’ho sacrificata per salvare la paglietta che mia sorella mi stava cacciando giù dalla testa. Lei si è schiantata sulle chianche con l’obbiettivo aperto. Io ho fisicamente sentito il cuore sprofondare nell’intestino basso.
Al telefono il tecnico, con soave cadenza barese, ha tenuto a specificare che la ritroverò aperta, dal momento che il “danno è superiore alla spesa preventivata” ed ha bisogno di sapere se voglio ugualmente sistemarla o meno. La sola idea mi fa attorcigliare le budella.

*
Nel lontanto duemilasette.
Ci conoscevamo da pochissimo. Quasi non sapevamo che farne l’una dell’altra. Poi… poi è tutt’un’altra storia.

5 Responses to “E svegliarsi la mattina…tuturuturututtu!”

  1. Marilù Says:

    Decisamente yeah questo blog.
    E speriamo,piuttosto,che riesci a mandarlo avanti senza abbandonare come hai fatto con gli altri, ma cerca di tenerlo vivo e aggiornato,non tutti i giorni,ma spesso.
    Detto questo, sto seguendo i tuoi lavori da casa,anzi,di fianco a te,quindi non c’è un granchè bisogno di dirti come li trovo perchè gli aggiornamenti ce li si fa a voce.
    Sicuramente dovresti ringraziarmi: primo per “Heart in a cage”, secondo per “You only live once”, diciamocelo pure che gli Strokes sono la mia di ispirazione,ma che la potrei anche cedere di tanto in tanto 🙂
    Bella lì,sorè.
    Continuiamo a mandare avanti qui.
    Cheers.


  2. […] Ce l’ho fatta! Ecco l’animazione di cui parlavo qui. Premetto che Non è ciò che immaginavo. La sento freddo, manca qualcosa e di più. Non è integra […]

  3. Cle Says:

    Anche io ho pensato subito a Persepolis
    e sopratutto è una “scena” che mi sarebbe piaciuto poter disegnare o “fotografare” da non so quanto tempo e a volte ci provo ancora! Ci riproverò.
    Non sono brava a disegnare, o meglio, non sono brava a creare delle immagini senza avere un modello davanti, il che è un grosso problema dal momento che la musica che ascolto spesso mi evoca delle scene che mi piacerebbe saper riprodurre (la testata del mio blog ad esempio l’ho pensata io ma fatta realizzare da un fumettista).
    L’ultima volta che ho pensato ad una “interazione” con l’immagine riflessa nello specchio ho creato qualcsa di completamente diverso… e anche totalmente brutto. Sono ancora indecisa sul linkartela o meno. è stato il mio primo ed ultimo tentativo di tradurre in immagini l’emozione che mi trasmetteva un disco (Playing the Angel dei Depeche Mode). Te lo linko, perchè è brutto si, ma mi commuove
    http://www.depeche-mode.it/painting/mariacleliatalo.htm

    • dorotea Says:

      io ho il tuo stesso problema in realtà. ma un passo alla volta mi sto impegnando a superarlo. questi disegni infatti sono stati fatti sulla base di un frame video. ultimamente riesco a muovermi un po’ più autonomamente. esercizio insomma! 🙂
      mi fa molto piacere che tu mi abbia mostrato il tuo disegno. io credo che non debba essere l’ultimo tentativo di tradurre in immagine le tue emozioni, ma solo il primo. anche se ritieni che ti venga male, anche se poi il risultato è tanto diverso da quello che volevi (e ti garantisco che nelle prime fasi è così per tutti). ti riuscirà sempre un po’ meglio e più simile a come lo immaginavi.
      personalmente mi sono lasciata troppo traumatizzare dalla mia autoinflitta incapacità. certo, non sarò mai un’illustratrice, ma non mi negherò più la possibilità di esprimermi.


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