Uscita troppo in là

agosto 30, 2010

Mood: stabilmente altaleante
Listening to: Rox – My Baby Left Me
Reading and Watching: National Geographic, I grandi fotografi, Steve McCurry
Drinking: acqua
Eating: spaghetti alla poveraccia




Ho letto che nelle miniere afghane, l’ottanta per cento del carbone con cui si rifornisce il paese viene estratto seguendo il filone fin quando la miniera non crolla. O non viene allargata.


Ma allora, quanti restano, laggiù, per sempre?
Incastrati tra cunicoli troppo stretti. Roccia ovunque e l’uscita troppo in là.



*
Sono qui.
Ancora all’inizio.

4 Responses to “Uscita troppo in là”

  1. Starla Says:

    Leggi GERMINAL di Zola. Incredibile come questo debba ripetersi secoli dopo. E c’è la cina, e c’è il cile.

    • dorotea Says:

      Lo segno tra i libri da leggere.

      Sembrano impossibili certe storie. Mentre il mondo si rimpicciolisce, i mezzi di comunicazione ci permettono di raggiungere velocemente qualsiasi angolo del globo, ci sono realtà che si allontanano sempre più dalla nostra conoscenza. C’è qualcosa che non va.

  2. Starla Says:

    C’è che il medioevo, nel senso simbolico di tempo oscuro ( che poi è un clichè, il medioevo non era un tempo buio, è stato molto peggio il 1600 con tutte le guerre di religione e la controriforma) non è mai finito.

    • dorotea Says:

      Effettivamente.
      Se non altro nel Medioevo comunemente inteso, hanno inventato le braghe, la forchetta e gli occhiali. Noi cosa abbiamo inventato?

      E’ troppo comodo ignorare…


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