Stomaco
ottobre 3, 2010
Mood: in via di definizione
Reading: Manuale Nikon D90
Playing: con Pauline
Eating: yogurt fragola, lime e zucchero di canna
Drinking: acqua
Non aveva chiesto lei alla vita di prenderla a calci in culo. Ma che altro poteva fare se non ricambiarla?
Un souvenir per incontro. Lo riportava in brandelli di carne rammendata.
E lo custodiva nel baricentro, emozioni e reazioni, tutto convogliava lì, al caldo.
Avesse saputo poi come avrebbe ribollito, quali e quanti terremoti…
Di fatto, quel che restava era una grande faglia nello stomaco.
ottobre 4, 2010 at 1:28 PM
questo stile di disegno mi piace un ssssacco! 🙂
ottobre 4, 2010 at 2:17 PM
grazie!!! 😀
ora che sto un po’ sperimentando il disegno come forma di espressione, mi sono accorta di sentirmi parecchio a mio agio in queste linee piuttosto che in qualsiasi altra. perciò sto cercando di svilupparle!
ottobre 4, 2010 at 3:44 PM
il disegno è tuo?? belloooo ma che brava. io disegno da sempre. anche per mestiere, ma tutto quello che faccio è frutto di studio e osservazione e poco di talento. ci sono persone che hanno quello che io definisco “mano felice” che con un tratto riescono ad esprimere.
per tornare al post. io odio quelle maledette faglie nello stomaco, perchè creano terremoti e maremoti più forti di qualsiasi faglia di san francisco…
ottobre 4, 2010 at 4:01 PM
sì, mio. mi fa piacere ti piaccia! davvero disegni per mestiere? cosa fai (se posso)?
in realtà io disegno da pochissimo e manco assolutamente di quello che tu definisci “tratto felice” e che io invidio da morire, ritrovandolo in persone a me vicine! credo sia fantastico riuscire ad esprimersi anche solo con uno schizzo sul taccuino che ci si porta in borsa. amo gli schizzi, immediati e magari incompleti!
c’è chi dice che questa capacità si raggiunga nel tempo e con l’esercizio. io credo sia innata. intanto mi esercito, non si sa mai, in fondo mi fido di chi mi ha detto di confidare nell’esercizio. ed esercitandomi, inizio a riconoscermi in questo tratto.
le faglie fanno un po’ parte di qualsiasi essere umano. il problema è nell’intensità con la quale le accusiamo. dopotutto io alle mie non rinuncerei mai perchè fanno parte della mia storia. e non mi piace dimenticare. fa nulla se di tanto in tanto tornano a scombussolarmi dentro.
ottobre 4, 2010 at 5:01 PM
sono d’accordo, anche io non amo dimenticare. anche perché senza faglie (senza follie pure) non saremmo le stesse persone.
ottobre 4, 2010 at 5:51 PM
già. e spesso quello che ci ha procurato una faglia è ciò che abbiamo amato di più. questo resta, continua ad importare sempre.