La tristezza NON è glamour
novembre 2, 2010
Mood: happy, shalallà!
Reading: Racconti di Gianni Rodari
Listening to: Après la Classe – I Love You
Tribalistas – Ja Sei Namorar
Playing: in Chat roulette, rigorosamente travestiti e truccati (si rimanda al blog di Yanna per delucidazioni in merito)
Eating: torta salata zucca, radicchio & gorgonzola + soufflè di zucca e cioccolato
Drinking: Heineken
“Forse non è proprio legale sai
ma sei bella vestita di lividi
M’incoraggi ad annullare i miei limiti
Le tue lacrime in fondo ai miei brividi”
Lo cantano gli Afterhours, c’è stato un momento in cui non ascoltavo che loro, La Sottile Linea Bianca, Play “Ora che sei vera / Sai la verità / Siamo vivi per usarci…”, Next, Ballata Per La Mia Piccola Iena, Play, “La testa è così piena, non riesci più a pensare che anche senza te si possa ancora respirare!”, Next, E’ la Fine la Più Importante, Play, “Tutto ciò che hai sempre amato giace in una fossa / che han scavato le tue stesse ossa…”, Next, La Vedova Bianca, Play “C’è qualcosa dentro di me / Che è sbagliato / E non ha limiti / E c’è qualcosa dentro di te / Che è sbagliato / E ci rende simili…”, Next, Strategie, Play, “So che lo sai / Gabbie di strategie / Fa quasi impazzire / Fa quasi impazzire / So cos’è…”, Next, Male di Miele, Play, “Copriti bene se ti senti fredda / Hai la pressione bassa nell’anima…”, Next, Rapace, Play, “Verrò come un rapace / A mutilare la pace / Dentro nel tuo cuore, eppoi / Se vuoi la mia reazione / Essia / Essia / Essia / Essia / Essia!…”, Next, Pelle, Play, “Cercherò su di me / La tua pelle che non c’è…”, Next, Quello che non c’è, Play, “Perciò io maledico il modo in cui sono fatto / Il mio modo di morire sano e salvo dove m’attacco / Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia / Quello che non c’è…”
Insomma, bro, taglio corto, capisci quel che voglio dire, no? Se le cose stanno così, io devo essere stata davvero bellissima, a tratti sublime, io, che ho raccolto per strada sassi da stipare nelle tasche e fiori pochi ed effimeri, che ho ingigantito mostri per i miei giorni e messo in latitanza dolcezza e ingenuità, gioie e ritmi tribali, che ho incitato me, menade ebbra sul mio stesso corpo e ne ho risucchiato il respiro, guardandomi dritto in faccia dentro uno specchio. Assieme all’ossigeno, nel sangue mi scorre l’Albascura dei Subsonica – mi ci hanno persino paragonata l’estate di tre anni fa, ficata.
“Si nutre di cose che fanno male
E ama quando è l’ora di odiare,
Si nutre di cose che fanno male
E odia quando è l’ora di gridare”
e là là là…
Ma sai che c’è, bro? Sono tutte cazzate. Una sera, sono capitata a bere una birra nel solito locale, con il solito gruppo d’amici. C’era in più una tizia mai vista prima, un’amica di un amico del solito gruppo d’amici. Avresti dovuto vederla sorridere. Avresti dovuto vedere come, anche quando non spingeva all’insù gli angoli delle labbra, gonfiando le guance, una serenità morbida permeava il suo sguardo, una gioia semplice, fatta di piccole cose, gli amici, le birra, le chiacchiere. Lei era chiara, lei era bella, lei era un mare calmo in cui è dolce il naufragare, non io, incappucciata nella mia malinconia complessa, illividita nei contrasti, un vermetto pallido io, truccato ad Halloween, v e r g o g n a.
13 Ott 2010 Da: X “Smettila di rincorrere chimere. Quaggiù c'è la vita.. Quella vera, quella reale e nn è facile per nessuno... Con tutto il mio amore..”
La smetto, bro, dico davvero.
La vita è troppo breve per trascorrerla in una logorante estetica del dolore e, come ha detto una volta un tizio – ma non un tizio qualunque per me – la sofferenza NON è glamour.
Dopotutto so ridere e sorridere, so sognare e danzare nel mondo senza peso, a piedi nudi. Perché continuare a negarmelo?
Perciò dai gas, bro!
Io sto in sella, stavolta non casco.
E questa salita la affrontiamo, ti dirò di più, la conquistiamo.
Viaggio leggera, sto svuotando le tasche.
novembre 2, 2010 at 9:35 PM
beh, se sfogli i peanuts, ti dileggi su chatroulette e leggi gianni rodari, la felicità è ad un tiro di schioppo. 🙂
novembre 3, 2010 at 12:04 PM
😀 ma chat roulette è il diversivo di una serata!
la verità è che basta guardarsi in giro e cambiare la solita grigia prospettiva per avere la felicità già tra le mani! 🙂
novembre 4, 2010 at 3:14 PM
di’ un po’! mi sa che io so chi sei tu. tu sei il mio alter ego, quello che sa sentire e scrivere. oppure la mia (in)coscienza che è scappata come l’ombra di peter pan.
oppure siamo telepatiche.
😀
novembre 7, 2010 at 8:26 PM
fantastico, è ciò che ho pensato anch’io leggendoti! 😀 mi son detta che le tue parole erano il giusto completamento delle mie e mi sembrava tanto più assurdo, pensando che avevamo deciso entrambe di “educarci alla banalità”, nello stesso momento, ma senza essercelo mai comunicato prima! 😀
novembre 7, 2010 at 10:03 PM
ci avranno separate alla nascita, che dire! XD
novembre 8, 2010 at 10:14 PM
destino infame, necessita d’esser corretto allora! 😀
novembre 10, 2010 at 11:57 PM
…proposte?? 😀
novembre 11, 2010 at 12:08 PM
una sì! s’ha da incontrarsi un giorno. Ti piace il caffè? 🙂
novembre 11, 2010 at 8:16 PM
Ne vado matta!! 😀
novembre 11, 2010 at 8:28 PM
Io pure. E’ fatta! 😀
novembre 11, 2010 at 11:58 PM
Che facciamo, ci incontriamo a metà strada? Tipo Bologna, toh.
novembre 13, 2010 at 12:23 AM
Reputo tutto ciò fattibilissimo! 😀
novembre 9, 2010 at 1:26 AM
beh, c’è chi invece sostiene che la tristezza sia mooolto glamour, gli attacchi di panico per esempio vanno molto di modo, ormai non se ne nega uno a nessuno, neanche a valeria marini. e poi chi ne soffre davvero invece tende a non parlarne mai…
ma che c’entra poi il mio discorso col tuo post non lo so…le mie sinapsi fanno brutti scherzi 🙂
novembre 9, 2010 at 10:12 PM
quello che dici tu c’entra. la sofferenza è in voga, effettivamente. e questo perchè è diffusa la convizione che la sofferenza ed il dolore siano molto più facili.
novembre 10, 2010 at 11:57 PM
“Diffidate delle persone sempre tristi” (Benigni)
E poi è vero, spesso (non sempre) chi soffre davvero se ne vergogna, e non chiede aiuto.
novembre 11, 2010 at 12:13 PM
Mi piace la specificazione “non sempre”. effettivamente io per prima ho peccato di tendenza alla generalizzazione.
E mi piace Benigni. Me l’appunto sulla pelle.