Indovina che manca a cena? – Momenti di Pane // Backstage più un paio di considerazioni post-set
febbraio 12, 2012
Mood: vagante, ma fondamentalmente sereno
Listening to: Low – Drag
Watching: i lineamenti dei volti sconosciuti che s’incontrano nella metro
Playing: a modellare un orologio da taschino in treddì per l’esame di treddì che dipendesse da me non esisterebbe
Eating: mozzarella finta e maionese, quando si dice la sanità alimentare
Drinking: caffè
Fotografie di backstage scattate da Zulio
– con buone probabilità anche da qualcun’altro in giro per il set –
Se guardo col famigerato senno di qualche giorno dopo al set di Indovina che manca a cena? per il progetto Momenti di Pane – Mulino Bianco, in collaborazione con l’Agenzia Network e NABA – mi sembra di poterlo annoverare senza esagerazione tra gli spartiacque che segneranno la mia carriera professionale perché mi ha sbattuta faccia a faccia con una dimensione che fin’ora mi era rimasta sconosciuta e che è quella di quando gli obiettivi, le problematiche e le dinamiche si fanno più grandi della conoscenza che se ne possiede. Potrei anche scrivere che è stato facile portare a casa un buon risultato, ma per me è stato maledettamente difficile al punto da spogliarmi di parte della visione romantica che avevo sul mio lavoro.
Detto ciò, Indovina che manca a cena? è stata un’esperienza di reale maturazione tanto professionale, quanto personale. Tengo a ciascuna delle osticità che ho incontrato sul set di Indovina che manca a cena? in modo particolare perché, malgrado queste, il lavoro che abbiamo portato a casa è molto buono, ma soprattutto perché, per reazione immmediata a queste, ho sentito consolidarsi tutte le mie aspirazioni e quindi la mia urgenza di crescere crescere crescere e poi superarmi, devo punto c’è in discussione quello che voglio fare della mia vita quello che reputo importante e non serve fermarsi a discuterne oltremodo.
Quindi grazie a Raffaele e Laura, miei compagni fin dal primissimo secondo, e ancora di più a tutti quelli che hanno lavorato in team con noi a Indovina che manca a cena?, rendendolo soddisfacente così com’è con leggerezza nonostante le difficoltà, io as always mi risparmio l’elenco per una lettura più agevole, a questo provvederanno i titoli di coda.
Da tabella di marcia, Indovina che manca a cena? sarà online il primo marzo, insieme al cortometraggio sul quale ha lavorato il secondo team selezionato per il progetto Momenti di Pane, composto da Zulio, Matteo Stefan e Federico di Corato, per altro stimati colleghi [qui Zulio racconta del lavoro del quale si sono occupati].
Da questo momento in poi, voi utenti del uorld uaid uéb in piena libertà potrete insultare o votare il progetto che ha scoccato la freccia più veloce nel vostro cuoricino, cosa che sarebbe assai più gradita di qualsiasi insulto perché noi due team di lavoro per un po’ ci faremo la guerra silenziosa sul uéb a causa di quella settimana studio a Santa Fe che è il premio finale per il team vincitore e che per sua natura fa gola a tutti e sei. Basterebbe dire che Laura e io, già da una settimana, ci sogniamo con le ciglia finte e il sombrero mentre dal New Mexico ci caliamo in Messico e poi sempre più a Sud, un pomeriggio siamo arrivate fino in Patagonia. Ma questa è già un’altra storia.
febbraio 12, 2012 at 3:41 AM
Vi immagino così bene con sombrero e ciglia finte che, mi spiace, non mi serve vedervici. Ergo, voterò a spada tratta l’altro video.
Hahahahahahahahahaha.
(Questo giusto per far finta di non amare ogni virgola di come destreggi il tuo cervello. Ah, a fagiuolo, organicàmica, toh:
http://27.media.tumblr.com/tumblr_lwizhmIgO51qg733fo1_500.jpg )
Bello spiare le foto di backstage, comunque, mi piace tanto.
10 e lode al Raffaele epic crucciatissimo (foto in cui ci siete tutti e tre, Laura, tu e lui e lui ha le mani al volto).
Tesoro, io ti auguro che lo spartiacque segni la via buona.
Tu mi sembri più cosciente di me, rispetto a ciò che vuoi, ma questa è un’altra delle tante cose di cui parleremo con gli stroopwafels. : )
febbraio 12, 2012 at 3:41 AM
PS. Ri-sgamato il listening. I love share with you.
febbraio 14, 2012 at 4:16 AM
Saresti una brutta persona, sappilo!
Non puoi mandare in frantumi i nostri sogni con una risata.
(♥)
Io adoro le foto di backstage, mi trasmettono la totalità di una dimensione del set che per ovvi motivi non posso cogliere sul momento. Tipo le espressioni, per l’appunto (fantastico Raffa, sì) o quello che succede in angoli che lo sguardo non raggiunge.
Non so se è questione di coscienziosità sinceramente. Piuttosto di una minore trasversalità che invece tu possiedi a gogò. Non so se mi spiego. In un certo senso io sono semplicemente più inquadrata. Questa, per esempio, è una cosa che un po’ ho sempre combattuto. Ma anche di questo si parlerà davanti agli stroop. Sta diventando epico questo nostro incontro, rendiamocene conto!
Non smettere di sharare con me, rischio di perdermi tanto cose meravigliose. Io per certi versi pecco di distrazione/pigrizia. Brutte storie.
febbraio 14, 2012 at 11:04 PM
Credo di cogliere il trip trascersalità nell’hit et nunc.
Ma aggiungiamolo alla lista w./ epic stroop, yeah.
Hehehe. : )
febbraio 12, 2012 at 12:50 PM
“le problematiche e le dinamiche si fanno più grandi della conoscenza che se ne possiede.” Ecco, è quello che mi manca in questo periodo. Che è vero che è difficile, ma è l’unico modo per crescere e migliorare, perché a nuotare nei mari calmi so’ bravi tutti.
Sono convinta che anche i tuoi colleghi avranno fatto un ottimo lavoro, ma io, ovviamente, voto per te. :*
febbraio 14, 2012 at 10:48 AM
Le ultime parole famose. A questo punto, non passerà molto prima che arrivino le complicazioni! 😀
Però sì, in un certo senso, le complicazioni sono una cosa da augurare/augurarsi perché hanno quel potere bastardo di mettere in crisi e stimolare la reazione che significa sempre arrivare a possedere nuovi strumenti. Poi dà quella senzazione di fighezza che è troppo dovuta e fa troppo bene al cuore! E sì (prendo fiato, sto per dire una cosa che comporta rischio), bisogna procacciarsi complicazioni.
Io ovviamente ti ringrazio, questo favoreggiamento ha nei miei polmoni lo stesso effetto dell’aria frizzante di montagna a prima mattina e boh, ti inviterò a una cena di pane, musicata da uno stuolo di maracas, ecco! 😀 (sempre dolce sognar)
Tanti baci per te.
febbraio 12, 2012 at 2:43 PM
Che emozione! Davvero, mi sono scoperta autenticamente emozionata per te. Tanto da farmi venire una gran voglia di emozionarmi anch’io per quello che faccio, cosa che ultimamente mi manca.
E poi è bello leggere che una ragazza della mia età pensa a quello che fa come al suo “lavoro”, segno che, come scrive Eta, sei ben cosciente di aver trovato la tua strada e quindi determinata – e entusiasta – di percorrerla. Ciò mi garba e mi fa essere contenta e – immotivatamente, ma tant’è – orgogliosa di te.
Un “bravissimi” a tutto il team, perché scommetto che è un ottimo lavoro. Chiaramente se andrete in Messico mandatemi una cartolina!
febbraio 14, 2012 at 11:03 AM
Io non so se ho trovato la strada della mia vita, probabilmente domani scoprirò che voglio ardentemente aprirmi un bar sulla spiaggia (ci sono probabilità elevate, considerando certe ritmiche impossibili da sostenere troppo a lungo) e allora cambia tutto. In un certo senso, credo più negli obiettivi a breve termine, che in quelli finché morte non ci separa.
Ma al momento la mia strada è in questa cosa e finché resta tale la inseguo con passione ché, secondo me, la passione è un motore fondamentale per qualsiasi cosa della vita. E’ importante appassionarsi per sentirsi soddisfatti e fieri di se stessi. Solo che per farlo, a volte – soprattutto in quei momenti in cui ci si sente persi e senza obiettivi -, bisogna scardinare l’ordine che ci siamo costituiti per sperimentare le strade possibili e non sempre siamo disposti. Ultimamente finisce sempre che parlo di sperimentazione. Ma funziona, ci credo un sacco.
Se vado in Messico, porto un sombrero anche a te che te lo meriti.
(Inutile specificare che io sono onorata da certe cose che scrivi, che mi sembrano spesso più in là di me, ma che comunque colgo l’affetto che suggeriscono perché fa bene al cuore e te lo rimando in sorrisi e abbracci via etere – sono sempre un po’ impacciata a esprimere la mia contentezza -, vero?)
febbraio 14, 2012 at 1:59 PM
Bene allora, sperimentazione! Me lo annoto.
(Siamo in due. Io poi quando ricevo complimenti o affetti vari lo faccio malissimo, sembra quasi che diano fastidio, il che ovviamente non è vero. Però direi che non sei affatto impacciata, e che soprattutto te lo meriti 😉 )
aprile 25, 2012 at 12:56 PM
[…] ricordate il concorso Momenti di Pane? Ecco qui le puntate precedenti ( i casting, le prove e le riprese – per le quali rimando al blog di Do, che nel post-set si era tempestivamente messa a […]