Sweet disposition
febbraio 14, 2012
Mood: facilmente irritabile, sintomo da stress communis e troppo caffè
Listening to: Temper Trap – Sweet Disposition ogni parola è come la provo
Watching: le espressioni di disperazione di Lou mentre assembliamo senza troppa convinzione uno degli esami più dissanguanti della nostra storia accademica non a caso rinominato Apocalissimo, ore 4 a.m.
Playing: a mantenere un atteggiamento consono alla civiltà
Eating: pizza con patatine e maionese, mi faccio ufficialmente schifo
Drinking: troppo caffè per l’appunto
Pocoyo al mattino i Pancakes L’ombelico del mondo a sera le fragole nello zucchero le storie di notte gli abbracci, li difendo vergini negli occhi che è come guardarci dentro indietro e scoprire che
– un giorno dopo il dolore talvolta le smanie di recisione
dopo le cose brutte che sono arrivate –
Pocoyo al mattino i Pancakes, L’ombelico del mondo a sera le fragole nello zucchero le storie di notte gli abbracci sono come se fossero la mia seconda infanzia che è quella parola che quando la pronunci tutti pensano a una cosa tanto bella difficile tronfia di sogni e illusioni lontana dal presente nel quale è smarrita sradicata sterile, una pastura di sensazioni e emozioni che quando le ricordi puntini puntini puntini di
s o s p e n s i o n e
sospiro
Oh, quanto mi piace pensare a quando le persone si (di)spiegano ancora e smettono di mancarsi si amano come sanno fare senza mezzi termini dopo il dolore talvolta le smanie di recisione dopo le cose brutte che sono arrivate, ma
– Ma? –
– Ma. –
E intanto che non è uguale a “in attesa”, senza distogliere lo sguardo senza chiudere gli occhi continuo con forza a sgusciare in avanti via da Pocoyo al mattino i Pancakes, L’ombelico del mondo a sera le fragole nello zucchero le storie di notte gli abbracci che sono come se fossero la mia seconda infanzia che è quella parola che quando la pronunci tutti pensano a una cosa tanto bella difficile tronfia di sogni e illusioni, ma lontana dal presente nel quale è smarrita sradicata sterile mentre
Io ho responsabilità e pure aspettative nei confronti della mia vita.
È davvero molto importante bello a modo suo,
Io che per (soprav)vivere non devo più necessariamente cesellare ogni giorno con la rabbia.
Dopo di che, smetto di scrivere stronzate confusionarie che dicono tutto e sembrano niente.
Quella in cima è la donna-pesce, l’ha disegnata Nicolò. Non gli ho chiesto il permesso per pubblicarlo, ma
Comunque la donna-pesce è un’entità con gli occhi spalancati.
febbraio 14, 2012 at 4:38 AM
Sono qui che scrivo la fuckin’ tesi e sto circa come te, maybe, quindi non sono in grado
se non
insomma
la foto di te nel link è winner oltremodoproprio.
Baci di sonno.
febbraio 14, 2012 at 10:32 AM
Strane sensazioni confusionarie. Eppure mi sento serena in merito.
Ho scritto nell’arco di una giornata, dopo giorni che mi capitava di pensare a questa storia della mia seconda infanzia, sono stata indecisa se spingere il tasto “Pubblica” fino all’ultimo minuto, poi stamattina pensavo di cancellare, ma questo spazio è la mia storia e io ho fatto con me stessa un patto di sincerità completo e complesso e allora ho lasciato tutto al suo posto, ma un po’ l’ho rimaneggiato.
Insomma… sono leggermente instabile.
Ho anche dormito poco. Ora metto su il caffè e mi dedico alla tua fuckin’ tesi.
Bacio.
febbraio 14, 2012 at 11:05 PM
Chissà perché ‘sta storia del pubblicancella non mi è nuova.
Bacio a te, Golden Brain.
febbraio 17, 2012 at 1:50 PM
Eh no, proprio no. Proprio per te non potrebbe esserlo. 🙂