Pop che sta per “popular” e per “popcorn”
aprile 8, 2012
Mood: nervosetto
Reading: Nick Hornby, Non buttiamoci giù
Listening to: Liftiba – Il mio corpo che cambia
Watching: The artist di Michel Hazanavicius
Playing: sul pavimento della mia nuova piccola casetta su terra olandese
Eating: assai, succede sempre così quando si torna in famiglia per le vacanze
Drinking: succo al mirtillo frizzante
La rivelazione è che Titanic in lingua originale si ricapitola senza infamia e senza gloria con un loop di
‹‹Come on››
‹‹Truste me››
‹‹I promised››
per finire con un sacrosanto
‹‹Come back››
(senza dimenticare la declinazione in tutte le salse e in tutte le minestre del verbo ‹‹sink›› che mi sembra pure il minimo trattandosi del Titanic)
e mica perché non capisco l’americano stretto con lo straccio in bocca, io, gente sfiduciata, va bene, anche un po’ per quello, ma solo un po’!
Detto questo, cosa io ci facessi in un cinema a Den Haag di sabato sera a vedere Titanic in 3D per il centenario dell’incresciosa questione, bisogna parlarne con mia sorella la quale ha dichiarato con profondo coinvolgimento personale la necessità tanto sentimentale, quanto ormonale di dare una ripassata agli anni novanta che lei e io Titanic quando è uscito, avevamo lei cinque anni io otto e la videocassetta di mia zia l’abbiamo consumata a forza di guardarlo e piangere che in confronto le cascate del Niagara erano fontanelle di paese tanto più perché Leo di Caprio faccia acqua e sapone e caschetto biondo aveva scoccato le sue frecce dorate anche nel nostro cuore, una storia d’amore tremendamente pop nel popolo femminile anni novanta, così tremendamente pop che io la tenevo nascosta sotto i piedi, così come il poster dietro la porta in camera, e durante il giorno ci sputavo sopra e facevo sfoggio delle migliori espressioni di cinismo a disposizione, figurati se mi innamoro di uno del quale si innamorano tutte IO che nella vita i sintomi di disagio non ho tardato a farne sfoggio e già sto cascando in una disamina sui miei tentativi precoci di essere aria e amare ed essere amata sopra il pian terreno, ma vaffanculo non è serata non è momento che poi Titanic se fai i conti è otto ore mano nella mano di cui la metà almeno è uno scappa e fuggi su e giù e avanti e dietro lungo la nave, una scopata, un paio di pomiciate e qualche bacetto qua e là per il dramma meglio riuscito del decennio passato, un amore pop che al confronto i miei amori sopra il pian terreno non si discostano chissà poi quanto e lo ammetto, sono cascata di chiappe dentro un cortrocircuito, non so se mi spiego, neanche Titanic mi riesce di andare a guardare senza farmi traumatizzare e soffrire di rimescolio emotivo un paio di gradini più su della semplicissima versione dei fatti quella nuda e cruda senza sovrastrutture narrative e cioè che Titanic in 3D – ribadisco, in 3D e con questo dovrei già aver ampiamente espresso la mia visione dei fatti, Cameron volpacchiotto – per il centenario dell’incresciosa questione in un cinema a Den Haag di sabato sera con il pacco medium dei pop corn che solo l’odore viene da rimettere e la signora nella poltrona a fianco che invita al silenzio a ogni bisbiglio, insomma, è una faccenda tanto, ma tanto assai trash ed esilarante da meritare di essere vissuta, voto dieci più alle lacrime di mia sorella che non si sono fatte mancare neanche alla trecentomilionesima volta.
‹‹Come back››
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Tag:amore, anni 90, anniversario, cameron, cinema, come back, den haag, dorotea pace, estetizzazione, Holland, movie, narrazione, Netherlands, Pop che sta per "popular" e per "popcorn", reale, revival, rivisitazione, teenager, titanic 3D, trash
aprile 8, 2012 at 2:30 AM
A parte il 10+ al cosa stai listening, a parte che mi hai fatto morire dal ridere (il ridere perché ha inteso, u know), a parte ciò, ecco, io vorrei dire che il “figurati se mi innamoro di uno del quale si innamorano tutte IO” l’ho provato a tal punto pure io che il poster in camera che avevo pure io in realtà mi serviva per rimirare — NON LEO.
LEI.
KATE.
Posso essere volgare sul tuo blog?
Lo prendo per un sì.
Dio quanto me la sbatterei, Kate Winslate.
[Questo post ha un po’ di spirito Gianveta, per la cronaca. Non che abbia John qui. Ma è John è sempre qui. 🙂 ]
aprile 8, 2012 at 2:52 AM
Siamo in due ad aver riso, tanta roba! 😀
Ma daaaai! Io Kate Winslet non l’ho capito neanche stasera se era figa o no, certe volte sembra una dea, certe altre invece sembra proprio tracagnotta, sarà colpa dell’obiettivo e della luce e vabbè, noi sappiamo, massì, c’hai ragione anche tu!
Ti adoro, donna, sappilo.
Ma tipo che a John fa sangue la Winslet? No, così, tanto per. Pensavo alla sua faccia dopo il mio “Ho visto Titanic in 3D” e non mi dispiacerebbe avere per le mani un’arma con la quale difendermi! 😀
aprile 8, 2012 at 2:57 AM
“Sangue”, sì, è il termine corretto.
Digli “Romance & Cigarettes”.
😉
Comunque: sì che è tracagnotta.
But it is not a problem, baby!!!
E.
Oh.
De.
Ti adoro pure io.
Cielo.
Sappilo anche te.
Cielo.
Golden brain.
aprile 8, 2012 at 1:07 PM
Oh, “romance and sigarette”, lui ne parla spesso. ecco, adesso me lo watcho e studio il nemico! 😀
Come siamo fisiche, noi donzelle! Ci piace assai!
Muah, muah, muah sulla pelle.
aprile 9, 2012 at 6:55 PM
Ahah! Quel ” figurati se mi innamoro di uno del quale si innamorano tutte IO”, a quanto pare, è più diffuso di quanto pensassi! Io per esempio ne incarnavo (incarno?) una versione originale: se c’è un gruppo e tutte si innamorano del leader, io, da irriducibile bastian contrario, mi “innamoro” – o forse faccio finta di “innamorarmi”, ma insomma – dello sfigato. Per Titanic l’esempio non vale – anche io l’ho segretamente amato, sia il film che Di Caprio, per diverso tempo, prima di stufarmi – sono una che si stufa presto, si nota? – ma per altre cose, tipo i gruppi musicali, e non menzionerò qui e ora l’esempio che ho in mente, ecco, per quello vale la massima: vai controcorrente, mai dire che anche a te piace quello, semmai l’altro, quello che non si fila nessuno. Distinguiti. Ecco. Il perché mi sfugge tutt’ora.
Detto ciò, io Titanic in 3D non lo vado a vedere manco se mi pagano.
E Kate Winslet fa sangue, altroché, con tutta la sua burrosità: troppo d’accordo con Eta.
Ho riso, comunque 😀 Buona Pasqua in leggerissimo ritardo!
aprile 9, 2012 at 10:44 PM
Oddio, pure tu il fascino dello “sfigato”! 😀 Poi magari te la spiego in privato o, meglio ancora, faccia a faccia.
E tu dovrai confessare l’esempio musicale che hai in testa. Io sono una persona troppo curiosa, dovresti saperlo questo. E’ distruttivo per me sapere che c’è qualcosa che non conosco! 😀
Detto ciò, fai bene a non andare a vedere Titanic in 3D, molto, ma molto bene. E’ un’operazione commerciale che lasciamo stare. Meglio la cara e vecchia pellicola sullo schermo del proprio computer e a buon intenditore poche parole (durante un pigiama party al femminile, magari)! Anche se rivederlo in grande schermo fa un certo effetto.
Oh, comunque devo ammetterlo. Pensavo avremmo parlato di Di Caprio, mica della Winslet.
Da ciò si deduce che io sbaglio sempre tutto. Soprattutto quando si parla di cose/persone che fanno sangue. Mi ritiro.
Felice di sapere che hai riso, davvero tanto. Sarà che ho molto bisogno di ridere in questo periodo.
Buona Pasqua anche a te dalla terra del freddo e del gelo, non è ancora scoccata la mezzanotte, quindi sono in tempo anch’io. :*
aprile 9, 2012 at 10:26 PM
LOL per la definizione “incresciosa questione”.
Io avevo 10 anni quando uscì, ero una delle poche a non essere innamorata di Di Caprio, ma una delle molte ad essere innamorata del film.
Io mi commuovo praticamente per tutti i film (cerco di fare la dura e pura, ma in realtà sono una mammoletta) ma come durante questo, mai. Credo che sia davvero l’unico con il quale inizio a piangere già a dieci minuti dall’inizio, chè tanto si sa come va a finire.
Sono una persona patetica.
E lo sono perché non vedo l’ora di andare a piangere in 3D 😀
aprile 9, 2012 at 11:00 PM
Ti dico però che, secondo me, quella del 3D è una sporchissima operazione commerciale. Già a priori io ho problemi col 3D. Credo che l’unico film in cui il 3D abbia senso è Pina Baush di Wim Wenders. Tutto il resto è pettacolarizzazione. Poi rimasterizzare Titanic in 3D, voglio dire, proprio non serve. Se veramente l’intento era riproporre il film sul grande schermo per le nuove generazioni, andava strabene farlo nel “vecchio formato” che comunque resta una cosa non da poco e che ci sarà un motivo se ha segnato una generazione.
Però ripeto, Titanic in 3D è una cosa tanto trash e anni 90 da meritare la mia visione. E’ stato un revival molto interessante anche perché ho rivisto il film con moooolto occhio critico! Ammetto che a momenti alterni anche a me saliva la commozione agli occhi, ma poco, poco. perché le lacrime le ho date tutte da bambina!
Wow, tu eri una veramente fuori dal gregge! Onorata di conoscerti! 😀
aprile 9, 2012 at 11:12 PM
Concordo in generale, anche io non amo il 3D (più che altro è stata una delusione, credevo genuinamente che avrei visto i personaggi del film seduti in sala di fianco a me), però per Titanic trovo che abbia il suo senso, alla fine Cameron è stato un pioniere del 3D – tanto che ha aspettato a fare Avatar apposta perché venissero fuori delle tecniche più avanzate – e in effetti molte scene di Titanic trovo che siano evidentemente già pensate per un cinema in tre dimensioni (penso ad esempio alla scena in cui la nave viene presentata, in tutte le volte che ho visto il film, circa 780.384, ho sempre pensato che uscisse realmente dallo schermo anche in 2D). A parte questo, io in verità non vedo l’ora di andarci solo per rivederlo in grande 😀
E sono una nostalgica degli anni ’90.
Non è che fossi veramente fuori dal gregge, con cognizione di causa. Ero solo molto disinformata 😀 Pensa che di tutto il boom Take That, Spice Girls e Hanson, che facevano strage di cuori tra le mie amiche, io ricordo solamente Wannabe. Sono diventata più fanatica degli anni ’90 ora di quando avevo l’età giusta per essere una fanatica degli anni ’90 😀
aprile 10, 2012 at 12:04 AM
Ecco, per il semplice fatto che già in 2D le scene hanno una loro profondità notevole, il 3D mi sembra solo un modo per raccattare maggiore attenzione. Tutti quando sentono “Titanic in 3D” si immaginano per l’appunto l’effetto sfondamento. Infatti ho letto la delusione negli occhi di mia sorella, ma a me un po’ sembrava naturale che non ci sarebbe stato.
Comunque in merito alla nostalgia anni 90… che bello leggere che sei ritardataria! Ho avuto gli stessissimi problemi con gli anni 90 e per le stesse motivazioni. Io i Backstreet boy, per esempio, appena sapevo chi erano per sentito dire, tristissimo. Adesso però questi anni 90 li conosco (ci sono voluti dieci anni, ma ci sono arrivata, come si suol dire, ognuno ha i suoi tempi) e mi emoziono anche se siamo nel 2000. A casa mia si fanno intere serate a tema musical eanni 90. Sarà che in una qualche forma (nonostante l’ignoranza) ho percepito quell’atmosfera terribilmente pop.
aprile 12, 2012 at 10:43 AM
Ahahah senti, mi sa mi sa che Titanic è stato il mio primo film visto al cinema. C’era la sala piena di gente moccolosa che tirava su col naso, alla fine. Io no, io mai (bugia).
E comunque la mia parte preferita inizia dall’iceberg in poi, sarei curiosa di vederlo in 3D solo per quelle scene, ché quando sprofonda così, dritto dritto in mare, mi sono venute le vertigini pure allora.
Ps. VERGONIA, il cestello dei popcorn va preso LARGE! 😀
aprile 13, 2012 at 7:29 PM
Lo stesso diceva mia sorella. Ma sta sicura che cambia ben poco! Titanic indossa tanto bene il 2D che non ho capito il perché di questo 3D posticcio (in verità l’ho capito, è palese, ma vabbè).
Comunque mi fai venire in mente che anche la mia parte preferita inizia dall’iceberg in poi! 😀 Qualche anno fa con un’amica abbiamo deciso di fare serata depressione di vedere Titanic, ma non tutto e solo un pezzetto. Giustamente abbiamo visto dall’iceberg in poi! 😀
Fingers up per “gente moccolosa”. Ho riso troppo!