“Noi stiamo parlando assieme, non divisi”
agosto 9, 2012
Mood: euforico [due ore ancora e sono in viaggio per il Sud]
Reading: Desmond Morris, La scimmia nuda
Listening to: Steve miller Band – Abracadabra
Eating: cornetto alla crema
Drinking: caffè
“Adesso, Jonathan, noi stiamo parlando assieme, non divisi. Noi siamo uno assieme con l’altro, a lavorare alla stessa storia, e sono sicuro che anche tu puoi sentire questo. Sai che io sono la Zingarella e tu sei Safran, e che io sono l’Uomo di Kolki e tu sei Brod e io sono tua nonna e tu mio Nonno e io sono Alex e tu sei tu, e io sono te e tu sei me? Non capisci che noi possiamo portare uno all’altro sicurezza e pace? Quando noi eravamo sotto le stelle di Techimbrod, non lo sentivi allora? Non regalare a me non-verità. Non a me.”
[Jonathan Safran Foer, Ogni cosa è illuminata]
Potrei dedurne che è stato tutto un abbaglio
[stupe/assue-facente]
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agosto 9, 2012 at 7:00 PM
Posso fare un commento volgare?
agosto 16, 2012 at 6:31 PM
Sempre libera di fare e dire quel che senti, Etucola splendente.
agosto 9, 2012 at 11:23 PM
Abbaglio fa rima con sbaglio. Ma non sempre, a volte con stupore, altre con bellezza. Ma in ogni caso illumina, e questo mi sembra coerente, qualunque cosa io abbia voluto dire con questo.
Ti mando un abbraccio da quaggiù (o quassù, chissà dove sarai adesso?)
agosto 16, 2012 at 6:34 PM
Me lo mandi da “lassù”. Io sono “quaggiù”. E te ne rimando un altro.
Abbaglio a volte è anche semplicemente con “è stata una gran ficata, grazie.” Bisogna che passi lo smarrimento iniziale. E comunque più passano i giorni più credo che “ogni cosa è illuminata” sia un’espressione densa di significato. Mi torna spesso in mente.