I legami che sento io soltanto,

giugno 5, 2013

Mood: costernato
Reading: Elio Grazioli, Corpo e figura umana nella fotografia
Listening to: Muse – Blackout
Eating: biscotti
Drinking: latte freddo



oh sì, magari, lo confesso!, fossero immaginazione enfatizzata.

Peggio di non essere sentiti dall’altro capo di un legame profondo evidentemente malandato dagli eventi e dal tempo è sentire quello stess’altro capo per ognuno dei suoi intimi moti e non sapere cosa far[n]e

[un prudere e tirare da una parte all’altra, un susseguirsi di violente scosse emozionali per così dire estranee, all’improvviso di un giorno qualunque in mezzo alle vene dove resiste un intrico di viuzze e di crocicchi trasfusionali a controprova di un’epoca che fu in cui se n’è fatta di strada tra i due capi del legame – quantunque adesso non passino che container zeppi di zero parole,
Che succede, laggiù?
aggiù?
giù?
ù?

ù?
ù?










]

Fa sentire completamente soli.

2 Responses to “I legami che sento io soltanto,”

  1. jardigno Says:

    nemmeno l’accento fa un po’ di compagnia


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