Operazione Commerciale, K-ANT Combolution e Acqua Sintetica
luglio 16, 2013
Mood: vigoroso
Reading: poesie di Cesare Pavese nel primo mattino
Listening to: Mungo Jerry – In The Summertime
Watching: Tutta la vita davanti di Paolo Virzì
Eating: brioches con lacrime di cioccolato
Drinking: caffè
Vi sarà ormai diventato evidente che gli amici Gianvito Cofano e Alberto Mocellin – in arte Acqua Sintetica – si sono affermati su questo blog come i videomaker che tutti voi dovete apprezzare in virtù dell’agio e dei risultati progressivi con cui si muovono di lavoro in lavoro.
Da qualche settimana è online un altro loro videoclip, Operazione commerciale per K-ANT Combolution. In verità, il video esce a un anno di distanza dalla sua effettiva produzione e, avendo già dovuto aspettare così tanto tempo prima di poterlo spandere, diffondere, riversare, non sarà certo il caso di sprecare altro tempo in paroline anche perché il lavoro di Gianvito e Alberto si esprime per benino da sè.
Acqua Sintetica per Ólafur Arnalds
aprile 17, 2013
Mood: positivo
Reading: George Perec, La vita, istruzioni per l’uso
Listening to: rap polacco perché mi fa ridere
Watching: Shugo Tokumaru – Katachi [official video by Kijek/Adamski]
Eating: biscotte
Drinking: te chai
Gli amici miei Gianvito Cofano e Alberto Mocellin – che adesso fanno i fighi profèscional sotto la nomenclatura Acqua Sintetica, ma che per me resteranno sempre gli amici miei Gianvito Cofano e Alberto Mocellin con la zazzera, anche quando saranno grandi e grossi – hanno sfornato un altro dei loro, no, mai stanchi, loro!
Questa volta si tratta di un video per il progetto Genero.tv che di tanto in tanto chiama i videomaker a sfidarsi – in nome della gloria più un compenso in moneta – per la selezione del videoclip ufficiale di un nuovo singolo di un qualche artista più o meno noto.
Gli amici miei Gianvito Cofano e Alberto Mocellin hanno lavorato sul brano This Place Was A Shelter di Ólafur Arnalds, mica male per altro.
La cosa che più mi fa cascare la mascella di fronte a ogni nuovo lavoro di tasca loro è che di volta in volta gli amici miei Gianvito Cofano e Alberto Mocellin si dimostrano sempre più bravi e umani a raccontare e a emozionare con le immagini. Come se non bastasse, in un momento in cui il mondo del video è ufficialmente affetto dalla penuria di idee malgrado [e a causa del] le camere con millemila pixel e le ottiche che arrivano fino alla luna, gli amici miei Gianvito Cofano e Alberto Mocellin non tradiscono mai la fonte di un’intuizione genuina, voglio dire come se evacuassero idee a ogni chiamata al wc.
Adesso. Che io voglia bene assai a Gianvito e Alberto è una faccenda. Che li stimi e sia felice del loro percorso un’altra. La seconda è svincolata dalla prima, ma certo, alla fin fine è normale che mi gonfi come un pavone, dicendo Questi sono amici miei!
A tal punto, embeddarei di buon grado il video qui sotto, non fosse che migliaia di tentativi effettuati e andati a male sembrano dimostrare che tra Genero.tv e WordPress non c’è dialogo alcuno. Fintanto che non avrò vinto la mia battaglia contro l’incomunicabilità 2.0, vi invito allora a vedere il video degli Acqua Sintetica qui, dove potrete trovare anche tutti gli altri in concorso per This Place Was A Shelter di Ólafur Arnalds.
Non dovete votare, non dovete condividere – a meno che non lo vogliate e questo è sempre ben accetto.
Dovete solo guardare. Mi ringrazierete, credo.
Il video, eccovelo
aprile 12, 2013
Mood: stancherrimo
Reading: George Perec, La vita, istruzioni per l’uso
Listening to: James Blake – Retrograde
Watching: Les Ninfeas di Monet all’Orangerie
Eating: orecchiette al sugo dopo una settimana a baguettes e croissants
Drinking: te
Dopo una presentazione [in]formale al Patio Cafè di Monopoli, il mio ultimo video col quale di recente vi ho [e mi sono] abbondantemente ammorbato/a è comparso ufficialmente su YouTube, una settimana fa.
Tra queste pagine arriva, infine, una settimana dopo perché Parigi val bene una passeggiata – tanto più se con una sorella con la quale non si condivide un po’ di vita da anni – e la mia è iniziata, guarda caso, il giorno stesso della presentazione del mio video e si è protratta fin’ora, facendo ben attenzione a tenersi lontana da Internet e da ogni comunicazione precostituita, ma adesso senza impastare ulteriormente parole
Il video, eccovelo.
Amatelo, sputatelo, fatene un po’ quel che volete, ma ecco, fatene. Qualcosa.
Dreamer è un video scritto e prodotto da me e realizzato in collaborazione con gli Acqua Sintetica e promuove il lavoro musicale di Miriam Neg.
Per eventuali ulteriori curiosità in merito, voilà!
Il video dov’è? Il video cos’è? Il video quand’esce?
marzo 22, 2013
Mood: euforico
Reading: George Perec, La vita, istruzioni per l’uso
Listening to: Autre Ne Veut – Counting
Watching: Robert Doisneau. Paris en liberté
Playing: a costruire castelli esistenziali con cartoni e bustoni che contengono tre anni di vita a Milano
Eating: tortelli ai formaggi + valeriana
Drinking: caffè
Dacché mi sono laureata, ormai pressappoco un mese fa, è capitato tante volte che mi si chiedesse il video, il video dov’è? il video cos’è? il video quand’esce?, il video, con una curiosità collettiva che passando di bocca in bocca dal giorno della prima proiezione con il proiettore penoso dell’ex Aula Magna Spazio Elastico della mia Accademia, mi gonfia la casella mail di Facebook puntella ogni conversazione incrementa a angolo retto le visite al mio canale Vimeo, e io ne resto meravigliata, non mi era capitata una cosa del genere con nessun altro video prima d’ora [e dopotutto ma puntini puntini puntini].
Ebbene, «Qualcosa intorno alla luce». Oscillazioni costitutive di una sguardo, che è il titolo della mia tesi di Diploma Accademico, potrebbe essere definita dagli addetti al settore una tesi molto tecnica di direzione della fotografia, un esercizio di stile con la luce. Questo è ciò che avrebbe dovuto essere in principio. Di fatto, come esito della riflessione che ho inseguito per mesi, il discorso si è fatto molto più personale, si è messo a masticare pezzi su pezzi della mia personalità del mio sguardo della mia immaginazione, inevitabilmente essendo io incapace e poco propensa a tenere fuori le viscere da ogni dannata cosa che faccio.
Ecco, il video che ho scritto mi piace definirlo come un archivio di dieci variazioni luminose [messe in luce per tecnica e concetto] tenute assieme da un sottile fil rouge che s’attorciglia attorno ai fatti umani dell’immobilità e del cambiamento di visione in visione, di spazio esistenziale in spazio esistenziale, guarda caso, temi estremamente miei dove ho fatto coincidere la sperimentazione con la luce e l’autoritratto emozionale.
Probabilmente avrebbe potuto essere qualsiasi cosa, ma Gianvito e Alberto, che non solo hanno lavorato con me per questo video, ma mi hanno fiancheggiata assai, un giorno quando ancora eravamo alla ricerca della colonna sonora adatta per questo tipo di lavoro e ascoltavamo musica su musica di artisti più o meno sconosciuti da ogni parte del mondo, un giorno dicevo mi hanno fatto conoscere Miriam Neg, un’autrice pugliese che ho pensato subito parecchio talentuosa. Miriam ci ha fatto ascoltare Dreamer, un suo brano già registrato per un suo personale progetto musicale e noi abbiamo trovato Dreamer parecchio incantevole e dacché la sceneggiatura del mio video abbracciava alla perfezione i fianchi delle parole e le curve delle note di Miriam e le parole e le note di Miriam rispondevano all’abbraccio con altrettanta delicatezza primordiale, coincidenza dalla quale subito sono derivati flussi di entusiasmo reciproco, si è reputato opportuno stabilire tra noi una collaborazione.
Il mio archivio di dieci variazioni luminose è diventato così il videoclip ufficiale di Dreamer di Miriam Neg, cose belle che succedono solo lavorando.
Attualmente il video è in cammino verso il web. Tra qualche giorno dovrebbe essere online, “dovrebbe” perché poco prima ho scritto “tra qualche giorno” e in casi di simile prossimità è buona norma non usare certezza.
Nel frattempo, qualche prima immagine dal set per fomentare la curiosità.
[Nicolò Pertoldi e Gianvito Cofano, nell’atto dell’illuminazione]
[l’immancabile Alessandra Gianotti e le sagome della troupe]
[Me medesima e Gianvito Cofano]
[Giulia Trincardi]
[Alberto Mocellin e i laterali di Mariella Amabili e Angelo Monacelli]
[Giovanni Storti]
[Me medesima, nell’atto dell’illuminazione]
[Miriam Neg, prima]
[Mariliana e Pierluca Petruzzi nel vento del Sud]
[Miriam Neg, seconda]
