‹‹Un sorriso per favore, signorina!››
settembre 27, 2011
Mood: quieto
Reading: Luiz Ruffato, Sono stato a Lisbona e ho pensato a te
Listening to: Ritchie Valens – La Bamba
Eating: troppi panzerotti
Drinking: acqua
In preda al mio pallino del nomadismo che mi ha portata da Milano a Siena e da Siena a Roma e da Roma a Bari, sempre “proprio zingarella”, come ormai usa definirmi la mia mamma leggermente sconvolta, leggermente divertita, leggermente impotente, me ne andavo ieri all’imbrunire per Piazza Navona, in solitaria e col passo trascinato, intessendo un pensiero dietro l’altro in una cantilena lamentevole ed insieme combattendola, senza sosta né consapevolezza di quanto il giogo mi si fosse stretto attorno al collo e la testa si fosse accartocciata su se stessa, fino a quando ‹‹Un sorriso per favore, signorina!››, schizzato all’improvviso tra i miei rimescolii fumosi, non mi ha fatto sobbalzare, fermare, alzare la testa, girare di scatto, ma che?, un omone di colore, giacca e camicia, occhiali da vista bianchi con scritta dorata, Onnò, ora mi s’appiccica per invitarmi a cenare nel suo ristorante!, ‹‹Italiana?››, ‹‹S-sì››, ‹‹Un sorriso per favore, signorina!››, con la voce profonda ed allegra, tutto serio, e la gesticolazione ad ampie traiettorie, da dove cazzo è sbucato? Dritto, dritto da City of Angels?, m’è venuto da sorridere per davvero a guardarlo, stralunata come mi sentivo e vuota d’un colpo, ‹‹Lo vede? È cambiata da così a così››, rivoltando la mano come la frittata nella padella, ‹‹Ha un sorriso bellissimo. Non smetta mai di sorridere, per favore!›› al qual punto, la faccia ha iniziato a tirarmi da tutti gli angoli, preannunciando un sorriso alla grande, di quelli che sbarcano fin negli occhi, ‹‹Buonasera, signorina!››, e non vuole neanche invitarmi a cenare nel suo ristorante!, ‹‹Ma buona serata a lei!›› e mi sono girata per andarmene, poi mi sono rigirata ‹‹Grazie!›› e mi sono allontanata che mi sembrava di saltellare, sollevata dal centro dello stomaco, sicché sono deflagrata in lacrime e risate, dannato Vivere! ed io che ormai non mi nascondo più e per fortuna!.
Memorandum V
dicembre 1, 2010
Mood: allegro
Listening to: Ainda – Madredeus
Gentleman – To the Top
Watching: nevischio
Drinking: caffè
‹‹La libertà è una pratica, non una teoria.››
[un prof., a lezione]
In questi ultimi giorni, ardo di energia irrefrenabile.
Posso toccarla, è fisica. Esonda dai confini del corpo, mani, stomaco, labbra, occhi, ogni cellula ne è illuminata, dentro e fuori.
Sta cambiando tutto. Modi di vedere e modi di sentire, modi di camminare e modi di esprimermi. Sta cambiando il mio approccio alla vita.
Errata corrige: sto cambiando il mio approccio alla vita.
Perché mobbasta a vaneggiare sulla libertà personale e sociale come un’asceta pazza, senza affiancare i fatti alle parole.
Bye, bye. Evado in salt’allegro dai miei incubi, dalle mie ossessioni, dai virus che annebbiano l’aria che mi circonda. Ho una rotta migliore.
Una definizione attuativa: pratiche ludiche di liberazione personale.