Èvento a Milano!
Maggio 28, 2011
Mood: tranquilleggiante
Reading: gli appunti di direzione della fotografia, in vista dell’esame
Listening to: Freshlground – Pot Belly
Watching: 27 maggio 2011 – Évento
Eating: pan di stelle
Drinking: latte
Alle 20.30 circa ieri, Milano se ne stava col naso all’insù. Dicono che l’arcobaleno arrivi solo quando il tempo cambia davvero. Ed a Milano, ieri sera, ne è spuntato uno doppio.
Sempre a Milano, sempre ieri sera, in Piazza Duomo, un’orda arancione cantava e ballava “Tutta mia la città, un deserto che conosco, tutta mia la città, questa notte una donna piangerà.”
E’ persino bella, Milano, quando spera.
Con una chitarra, una risata e il sole in Piazza del Campo
febbraio 18, 2011
Mood: criptico
Reading: un po’ qui, un po’ lì, in cerca di ispirazione
Listening to: respiri e ritmi
Watching: un po’ qui, un po’ lì, in cerca di ispirazione
Eating: aria
Drinking: caffè
Lorenzo (Mellow Mood), Live@MAGNOLIA_Milano with Train To Root, 16 febbraio 2011
Alla fine sono riuscita a mantenere la promessa con me stessa.
Ti ho incrociato, persino abbracciato.
Ti ho ascoltato, mi sono cibata, ho saltatato con perfetti sconosciuti.
In fondo ad un giorno debole, ero un po’ più forte, sollevata.
Il fatto è che tu mi raccontavi di quanto sia facile la felicità, a dispetto delle chiacchiere diffuse, ‘ché l’estetica del dolore non è poi sto granchè.
E me lo raccontavi con una chitarra, una risata e il sole in Piazza del Campo.
Ho imparato, sai, a cacciare sorrisi anche nei giorni più acquosi.
Se sapessi suonarlo io, il pianoforte…
agosto 10, 2010
Mood: estasiato
Listening to: Wim Mertens
Playing: con le emozioni
Eating: gelato
Drinking: caffè
… lo spaccherei!”
Ha detto proprio così, mio zio.
Stasera Wim Mertens ha suonato ad Alberobello, sotto un tetto di stelle.
Ha picchiato i tasti ed ha patito con tutto il corpo, avvolto nella luce artificiale arancione.
Ha fatto gorgheggiare l’anima.
Stasera io ero lì e Wim Mertens mi ha portata a compatire con lui.
Non potevo che osservare le sue mani e la tensione dei suoi muscoli.
Non potevo che inseguirlo, trascinata dal ritmo variabile della sua musica. Sempre incompiuta.
Non potevo che lasciarmi sconvolgere, senza ritegno, fino allo sfinimento.
Lo stomaco non ha smesso di ardere e farmi male per ore e ore.