Sum, es, fui, esse
ottobre 16, 2010
Mood: ricercatore sereno
Reading: Mariusz Szczygiel, La donna che spiava se stessa
Listening to: Natasha Bedingfield – Unwritten
Watching: me stessa
Eating: pastina coccolosa al formaggino
Drinking: camomilla
Stilo elenchi meticolosi, mi abbandono a flussi di coscienza infiniti.
Li aggiorno, li trasformo.
Trascrivo tutto, documento ogni segno del mio passaggio.
Sembra futile, non lo è, suggerisce, evoca, cose essenziali, straordinarie.
Chi sono, dove sono, cosa faccio, cosa voglio.
Quello che mi è intorno e quello che mi è dentro.
Così mi esploro, mi ri-approprio di me stessa, mi ri-scopro.
Spazio nello spazio dentro, ne traccio uno nuovo facendomi spazio tra le intercapedini del vecchio.
Spazio nello spazio fuori, lo influenzo, muovendomi, mi influenza, lo solco, fisicamente, mi solca.
Fuori-dentro-fuoridentro-fuoridentrofuoridentro, come un respiro, prende da fuori e porta dentro o prende da dentro e porta fuori?, entrambi direi, è la prova che la vita esiste, sempre, comunque, con alti e bassi.
Ho una mia consistenza, essenza, esistenza.
Con un valore legittimo non negli altri, ma per genesi in se stessa. Sono cuore pulsante della mia vita, cervello e polmone.
Oggi stano questa consapevolezza, da troppo tempo accucciata nell’oblio.
Sto bene oggi, cammino a testa alta. Sorrido anche.