A White Summer

marzo 19, 2014

Mood: attivo
Listening to: Heidi Harris – Carved In
Watching: Rivver – LAMU Official Video di Mathieu Grimard
Eating: torta al limone
Drinking: tisana di menta e ortica



Un momento di pura improvvisazione, durante il quale esplorare la liberazione della propria natura – corpo e emozioni che occupano uno spazio fisico –, seducendo il confine socialmente imposto tra intimità e mondo esterno, attraverso l’interscambio affettivo. Tutto questo è A White Summer, la performance che Eleonora Eta Liparoti e Natalja Heybroek hanno sviluppato lo scorso giugno al Vondelpark di Amsterdam.

dorotea pace | a white summer

Quello che personalmente amo di A White Summer è quanto emerge in termini di vulnerabilità e felicità umana. E non mi riferisco solo alla contingenza più temporalmente circostritta della performance: a questo proposito, potreste leggere sul blog di Eta e sul suo sito web di Natalja.

Da parte mia, voglio aggiungere un aneddoto.
Dopo il video, nei giorni scorsi [a un quasi anno di distanza dovuto a tante motivazioni, ma tutte molto positive e estremamente vitali], Eta e Natalja hanno pubblicato la documentazione fotografica della loro performance.
Firmo questa serie in cooperazione con una persona singolare sia sotto il profilo professionale sia sotto quello emotivo: mia sorella Marilù che, a giudicare dalle belle immagini portate a casa, ha risposto con molto cuore e buon occhio alla mia istintiva proposta giocosa di collaborazione.

(Ci penso e mi si illuminano gli occhi)


A White Summer
A performance by Natalja Heybroek and Eleonora Eta Liparoti

Shooting by Marilù and Dorotea Pace / Editing by Dorotea Pace.

Vondelpark, Amsterdam
June 2013


dorotea pace | a white summer
dorotea pace | a white summer
dorotea pace | a white summer
dorotea pace | a white summer
dorotea pace | a white summer
dorotea pace | a white summer
dorotea pace | a white summer
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dorotea pace | a white summer
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“Donne da merito”

dicembre 11, 2011

Mood: stacanovista
Listening to: Yanna che spettegola al telefono con Francesco in vivavoce e io insieme a loro
Eating: pasta pomodoriezucchine
Drinking: caffè



Dopo la manifestazione dello scorso 13 febbraio, oggi, a Roma, è tornato in piazza il movimento autonomo Se non ora quando?, nato con l’obiettivo di reagire al modello degradante della femminilità proposto dalle istituzioni e dai mass media (vedere alle voci “Signor Esse Bì”, “festini ad Arcore” e “Forza Gnocca”) e di riportare le donne al centro del dibattito politico italiano in tema di lavoro, maternità, servizi, rappresentanza e comunicazione. ‹‹Abbiamo detto e continuiamo a dire con tutta la nostra voce che l’Italia non è un paese per donne. Noi vogliamo che lo sia.›› Questo è il punto di partenza del comitato.
In risposta alle più recenti manovre economiche, l’iniziativa di oggi si chiama Se non le donne chi? ‹‹Senza una presenza forte e autonoma delle donne, il cambiamento non ci sarà›› dichiara il comitato in una nota sul web. ‹‹Vogliamo segnare questa stagione politica con la nostra forza, contare sulla scena pubblica. Vogliamo far capire che l’uscita dalla crisi passa attraverso il lavoro e il Welfare per le donne, e che per questo serve una democrazia paritaria e una nuova rappresentazione della donna nei media.››

Per presentare l’appuntamento, Se non ora quando, ha realizzato un video con donne della cultura e dello spettacolo, diretto da Carlotta Cerquetti e Sara De Simone.



Il caso ha voluto che Lou e io iniziassimo a collaborare come videomakers con Womenmag – una neonata testata giornalistica (in edicola dal 20 settembre scorso) dedicata al femminile, diretta da Cristina Sivieri Tagliabue – e che Womenmag contribuisse alla realizzazione del video di promozione dell’evento. Per cui anche noi siamo balzate sulla barca.

Nello specifico di questo video, siamo state dietro la camera quando davanti c’era Giorgia, Giorgia-Giorgia dico, la cantante. E io che a lei sono legata attraverso parole e ricordi molto personali, io che non avevo capito un piffero di quello che stavo per fare tanto tutto è stato veloce, quando me la sono ritrovata a pochi centimetri in carne, ossa e voce, mi sono emozionata tanto da perdere la concentrazione, come una pischella al primo amore – che poi banalmente tutto con questo ha a che fare. Ma questa è una storia a parte.


In occasione della nuova mobilitazione di Se non ora quando, Womenmag inaugura la sua versione online, interrogandosi su cosa significhi parlare di uguaglianza oggi. La versione online del magazine, oltre a dare l’opportunità di sfogliare il numero cartaceo del mese appena passato, integra i contenuti con documentari e videointerviste, oltre che un blog collettivo che mira a coinvolgere sempre più donne – e uomini – per ricostruire l’immaginario complesso della femminilità oggi.
In una società in cui il ruolo della donna è riconosciuto ed emancipato solo nella misura in cui mette in mostra culo e tette in un qualche talk show – un articolo interessante in merito l’ha scritto la Tagliabue, Wikiwomen per snoq –, Womenmag si pone come una rivista culturale al femminile che vuole prendere le distanze dalle testate al femminile già in circolazione. In un altro suo articolo, Merito o marito? – non chiederci la parola, la Tagliabue scrive ‹‹Ragazze da merito, e non da marito, potrebbe anche essere il nostro slogan. […] La nostra realizzazione viene prima di tutto, sia personale sia professionale.
In questo senso Women è un progetto che parla al nostro egoismo oltre che alla nostra intelligenza. Perché abbiamo scelto – la chiamano “linea editoriale” – di raccontare le eccellenze del mondo delle professioni. Per forza di cose, donne che hanno deciso di puntare su se stesse e i propri sogni. Oppure che, nonostante l’inevitabile e insito altruismo, provano a dedicarsi con energia al proprio destino.››


Buona lettura quindi, donne, ma anche uomini!