Mood: inasprito
Listening to: Camillorè – La nònne
Watching: Marilyn, di Simon Curtis
Playing: in 3d
Drinking: caffè
Eating: lette e cornflakes





Aisha’s Song – di Orlando Von Einsiedel – è tra i cinquanta video semi-finalisti del Your Film Festival, il concorso lanciato da Ridley Scott in partnership con Youtube e Emirates.

Ci sono dentro tutti i buoni motivi per sfumare verso il lato del silenzio e restare incantata ad ascoltare le percussioni stupefacenti della vita nei suoi aspetti più elementari,

[dopo gli ultimi giorni a fare tutt’altro


finalmente buongiorno.]

Mood: increspato
Reading: Nick Hornby, Non buttiamoci giù
Listening to: Linea 77 feat. Subsonica – 66 (Diabolus in musica) e sembra di tornare adolescente
Watching: attorno a me
Eating: crostatina di cioccolato
Drinking: caffè



Ma se dico YOUR FILM FESTIVAL vi si riempie per caso il vaso cranico?
Sì, no, non so, premete il pulsantone di fronte a voi.
Io intanto passo la parola a Ridley Scott.


Quando il primo febbraio YouTube e Ridley Scott hanno annunciato il Your Film Festival, è stato come un terremoto nel mio habitat naturale. Insomma, le cause scatenanti sono evidenti come un treno gigantesco che impatta sul muso.

Allora io ho questi due amici, Gianvito Cofano e Alberto Mocellin che chiunque li conosca sa che con la testa viaggiano oltre i limiti di velocità. Io ho questi due amici, Gianvito Cofano e Alberto Mocellin che al Your Film Festival hanno detto sì, e già sembra la pubblicità della Valsoia, me ne sono accorta dopo averlo scritto.
Ne è venuto fuori

This movie is not a movie.

A me le premesse stanno sullo stomaco. In questo caso però, il gioco ha una regola, “guardare a volume alto e bene” – già, do per scontato che lo guarderete! –



e poi potreste cliccare mi piace su Youtube, non credete?

Immaginate Gianvito Cofano e Alberto Mocellin con budget e tempo a disposizione, immaginate il Ben Hur che potrebbero mettere in scena! (per dirla tutta a me non basta immaginarlo)




[photos by Leonard Regazzo]

De Senectute

ottobre 5, 2011

Mood: lo stesso di qualche minuto fa
Playing: a procacciarmi il sonno e la voglia di struccarmi
Listening to: musica non meglio decifrata dagli auricolari di mia sorella
Drinking: acqua



Bari, via Melo. Un vigile urbano chiude la strada al traffico col suo panzone, mentre un gruppo folto di ragazzetti e ragazzette tiene d’assedio la Feltrinelli, premendo contro le vetrine. C’è eccitazione nel pulviscolo e c’è brusio nell’aria.

Mi avvicino spavalda ad un gruppetto che si stringe attorno ad un vespino dal quale un ragazzetto con macchina fotografica digitale fa da vedetta pugliese sulla folla.
‹‹Scusate ragazzi, ma chi c’è in Feltrinelli?››
‹‹Entics!››
Mi blocco, totalmente assorbita dal tentativo di trattenere per bene dentro gli occhi e con tutto il corpo la mia ignoranza in merito ad un tale di nome Entics, tanto più di fronte ad un gruppetto di ragazzetti, non fosse che mi si fa vicina una signora.
‹‹Chi è che sta dentro?››
‹‹Entics, signora! Non mi faccia domande che all’improvviso mi sto sentendo vecchia!›› le bisbiglio tra i denti, ma i ragazzetti mi sentono eccome.
‹‹Entics, un cantante emergente, Entics! Cerca su YouTube che lì trovi tutto. Pure Mina!›› il che mi sembra troppo davvero, già mi ha ripetuto mille volte “Entics”, neanche fossi rincoglionita.
‹‹Hei bello, mo non esageriamo, che non sono vecchia fino a sto punto!››

Ovviamente, appena mi sono collegata ad Internet sono andata a vedere chi diavolo fosse questo Entics. Ancora più ovviamente, nella barra di ricerca di Google ho digitato “Entix”, al che Google mi ha avvisata che forse cercavo Entics. Gli ho dato ragione e sono incappata in questa roba qua. Mbah, quanto mi basta e mi avanza!